Un’eccezionale e avveniristica innovazione tecnologica scatena una moltitudine di fatti che, dipanandosi su tre differenti collocazioni temporali, s’intrecciano tra missioni spaziali, storie d’amore e un finale che addirittura prevede due struggenti epiloghi. Le scoperte scientifiche sono come i successi sportivi: si ottengono con ambizione, impegno e sacrificio. Per certi uomini il raggiungimento dell’obiettivo è la motivazione che li spinge a vivere; senza quella mira, anche se spesso si tratta di un orizzonte lontanissimo, niente è determinante. C’è chi è pronto a rischiare la propria vita per comprendere una verità che il Dio del creato ha celato nei meccanismi di un mondo perfetto. Qualcun altro invece, per nascondere una verità scomoda, è disposto a uccidere.
È il 6 dicembre 1958. La NASA è una realtà nata da poco. Nella base americana di Moffet Field c’è fermento: un altro insuccesso. La sonda Pioneer 3 non ha eseguito un comando trasmessole da Terra. Pioneer 3 precipiterà. Qualcuno però è ugualmente soddisfatto.
È il 28 gennaio 1986, dalla base spaziale di Cape Canaveral in Florida sta per decollare la “navetta” Challenger per quello che sarà il suo ultimo volo. Un’inspiegabile esplosione distruggerà lo Space Shuttle annientando i sette astronauti. Tuttavia ci sarà chi, grazie a questa tragedia, potrà tirare un sospiro di sollievo.
È il 17 luglio 2003, giorno in cui un fantasma del passato tornerà a minacciare i pensieri e la vita di una giovane donna ignara d’essere, suo malgrado, l’anello d’una catena che qualcuno per nascondere una verità scomoda, desidera spezzare a qualsiasi costo.
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